La scala del benessere
La scala del benessere:
Vi chiedete mai 'quanto state bene'?
Avete mai descritto il vostro benessere?
Ma che vuol dire per voi benessere?
Non so voi, ma io non ero abituata a farmi tali domande...
.... piuttosto ero abituata, fin da bambina, a sentire dagli adulti, soprattutto da quelli più anziani (anche se non necessariamente), dettagliatissime descrizioni di malanni di ogni genere. Ascoltavo da nonne e vicine di casa loro amiche, le infinite sfumature e gradazioni di dolori e problemi di salute, fino ad arrivare alla conclusione che: stare bene vuol dire non stare male e che comunque a ben cercare qualche disturbo, seppur lievissimo, si trova quasi sempre.
Addirittura, sembrava quasi che non fosse opportuno dire che si sta bene, quasi che fosse irrispettoso, verso l'ascoltatore che magari potrebbe non essere in salute, non opportuno, perchè bisogna tenere un profilo basso e umile e perciò non 'vantarsi' di avere la fortuna di stare bene, o semplicemente per 'scaramanzia', ovvero la paura di attirare l'invidia di qualcuno.
Allo stesso tempo mi veniva insegnato che non è nemmeno buono asfissiare l'ascoltatore con un'eccessiva descrizione dei propri malanni, perché' la domanda 'come stai?' non vuol necessariamente dire che chi lo chiede sia veramente interessato, bensì e' piuttosto una formula di 'buona educazione'.
Altro concetto molto comune è: star bene=stare in salute (fisica), ma a volte succede che siamo fisiologicamente sani, ma comunque non ci sentiamo bene (insoddisfatti, infelici, stressati, frustrati, etc.), e allora che fare?
Alla fine, quella che potrebbe essere un'opportunità di empatia e contatto tra esseri umani, spesso si riduce a un freddo e stereotipato: "ciao, come stai? - bene, grazie e tu?- anch'io grazie" e fine dell'intermezzo, oppure a un'interminabile e dettagliatissima descrizione strappalacrime.
Eppure, vi ricordate da bambini l'entusiasmo e la soddisfazione ogni volta che scoprivamo quante cose meravigliose è in grado di fare il nostro corpo? O quelle mattine che ci svegliavamo così pieni di energia da non poter star fermi tanta la voglia di correre, saltare, arrampicarci? Quella sensazione, anche fisica, di quando ci si sente felici, amati, soddisfatti, etc.
Quanto entusiasmo e gratitudine che poi è scivolato nell'abitudine e nello scontato finche' qualcosa, un incidente o l’età o la mancanza di esercizio, ci ha fatto notare che certe cose non riusciamo più a farle. Che il livello di stress, ansia e preoccupazioni ci impedisce di godere delle emozioni belle della vita.
Insomma, tutto questo preambolo per dirvi che ho scoperto che così come possiamo descrivere innumerevoli livelli di malessere, con un po' di pratica, possiamo descrivere anche innumerevoli livelli di benessere! E la cosa affascinante è che, così come le cattive abitudini (alimentari, di vita, etc.) possono spostarci verso progressivi stati di disagio, è altrettanto valido che le buone abitudini possono spostarci su progressivi stati di benessere. Ovvero di bene in meglio!
Ci avete mai pensato? Magari per alcuni è un'ovvietà, ma per me è stata un po' una rivelazione. Cominciare a prendere confidenza, ad ascoltare e descrivere il mio stato di benessere. Scoprire che anche quando sto già bene ci sono delle cose che mi fanno stare ancora meglio. A volte sono cose semplici come rivedere e abbracciare una persona cara, fare una gran bella dormita, una passeggiata nella natura, mangiare quei cibi che invece che appesantirci ci fanno sentire pieni di energia, e così via.
Addirittura possiamo farci una lista delle cose/azioni che ci fanno star bene, assicurandoci che oltre allo straordinario (come potrebbe essere una vacanza alle Seychelles), ci siano anche tanti piccoli obiettivi facilmente raggiungibili (ad esempio stare accoccolati sul divano, davanti al camino, con un buon libro da leggere e il gatto sui piedi che fa le fusa). Possiamo riguardarci ogni giorno la lista, aggiornando, aggiungendo o modificando, facendo in modo che a fine giornata abbiamo messo in pratica come minimo tre punti della lista.
Personalmente trovo che sia un esercizio fantastico, sia per risollevare qualche giornata partita un po' storta, che per scoprire che quando mi concedo di stare più che bene può succedere che accade qualcosa di magico...a volte è un come ritornare bambina, in quello stato di gioia, entusiasmo, meraviglia e fiducia nella vita.
Questo è il motore principale che mi ha portato al percorso da naturopata; per me essere naturopata è lavorare sul benessere, sul nostro terreno di base, un passo oltre alla semplice prevenzione dai malanni. O comunque, nella bilancia malessere/benessere, contribuire attivamente a mantenere sempre bello ricco il piatto dello star bene.
Sperimentando prima su di me, ho potuto notare che, tendenzialmente, quanto più si sta’ bene (su tutti gli aspetti, fisico, emotivo, piscologico), tanto più si è in salute e ci si ammala di meno; e se capita di 'inciampare', ci si rialza più facilmente e più velocemente.
Ho inoltre osservato quanto siamo unici e dinamici: nel senso che quello che fa star bene una persona, non è detto che faccia star bene tutti, e che quello che fa’ star bene una persona in un certo periodo della sua vita, non è detto che funzioni allo stesso modo in altri periodi/condizioni/situazioni.
Per questo di solito, invito a provare tecniche diverse, per poter trovare la chiave d'accesso, su misura per la persona e la situazione in cui si trova, che inneschi il proprio potenziale di benessere. Invito sempre ad essere anche molto determinati, pazienti e comprensivi per tutte le volte che invece, più o meno inconsapevolmente, ricadiamo nelle cattive abitudini, ovvero 'scegliamo' di muoverci nella direzione opposta al benessere, ma questo è argomento per un'altra occasione: "perché a volte 'scegliamo' di star male".
E tu, che hai avuto la pazienza di leggere fino in fondo, ci hai trovato qualcosa di utile o interessante? Vuoi condividere il tuo pensiero ed esperienza sull'argomento? Vuoi saperne di più? Non esitare a scriverci o contattarci, saremo liete di ascoltarti!
Buona vita e buon benessere!
Linda
